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Sono tante le cose che vorrei scrivere che non so da dove cominciare...munble munble boh ?!
...Ora..si beh...insomma.....mi manca l' ispirazione , ho scritto almeno una decina di frasi e le ho cancellate tutte, ma come riuscivo ad esser così logorroico in passato ? Arimunble arimunble....ho deciso ! Vi parlerò del problema tecnico che mi ha impedito il collegamento fino ad oggi: tutto cominciò quel lontano 13 ottobre del 2005, data in cui venne attivata la connessione che non ha mai funzionato....da quel momento si sono susseguite numerose segnalazioni per la risoluzione dell' inconveniente alle quali sono succeduti lunghi silenzi e tre interventi tecnici al domicilio senza portare ad alcun esito positivo. Nel mezzo ci son state due minacce di citazione in giudizio che,nonostante la risoluzione del problema,verranno portate in porto. Da questa lunga vicenda ho imparato almeno tre cose: 1) meno sono le distrazioni...più si studia 2) meno sono le distrazioni più si prega, 3) se avete degli inconvenienti tecnici con qualche compagnia telefonica non scoraggiatevi !! Non è vero come dicono alcuni profeti di sventura che non c'è nulla da fare: esistono avvocati di serie A e di serie B...i principi del foro esistono e non necessariamente sono quelli che si fanno pagare di più.... Un mio professore una volta disse che gli avvocati sono come le prostitute....vanno da chi li paga di più....io oggi posso attestare che non è sempre così. Comunque dopo questa lunga vicenda ho meditato una riflessione : chi è veramente libero ? colui che non dipende da nulla se non da Dio. Che Dio assista me e tutti gli internauti perché internet possa essere uno strumento di liberazione dell ' uomo e non il pesante giogo di Satana.
Tanti auguri a Fra Efisio per un quarto di SECOLO dalla sua consacrazione!
Scherzi a parte, veramente tanti auguri ed in particolare questo : che la Vergine della Mercede possa esser x te sempre una guida sicura nel tuo ministero 
Salve a tuttiii !!!
e tanti auguri a me e a Matteo ( siamo in due a chiamarci Matteo e scrivere in questo sito ....e questa volta abbiamo deciso di fare il blog uguale ). Fateci gli auguri perchè oggi è il nostro onomastico
. Vi proponiamo qualche breve scritto sul santo.
Leggiamo nel Vangelo il racconto che San Matteo ci fa della sua conversione. L'Epistola descrive la celebre visione nella quale sono mostrati ad Ezechiele quattro animali simbolici nei quali, sin dai primi secoli, si vollero vedere i quattro Evangelisti. San Matteo è rappresentato dall'animale con la faccia umana, perché comincia il suo Vangelo con la serie degli antenati dai quali discendeva Gesù come uomo. Lo scopo che egli ebbe nello scrivere questo libro, pieno di sapienza divina (Intr.), fu di provare che Gesù, avendo realizzato gli oracoli relativi al Liberatore d'Israele è dunque il Messia. Il nome di San Matteo si trova nel Canone della Messa nel gruppo degli Apostoli.
Dalle "Omelie" di san Beda il Venerabile, sacerdote
Gesù lo guardò con sentimento di pietà e lo scelse.
Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi" (Mt 9, 9). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: "Seguimi". Gli disse "Seguimi", cioè imitami. Seguimi, disse, non tanto col movimento dei piedi quanto con la pratica della vita. Infatti " chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato " (1 Gv 2, 6).
" Ed egli si alzò, prosegue, e lo seguì " (Mt 9, 9). Non c'è da meravigliarsi che un pubblicano alla prima parola del Signore, che lo invitava, abbia abbandonato i guadagni della terra che gli stavano a cuore e, lasciate le ricchezze, abbia accettato di seguire colui che vedeva non avere ricchezza alcuna. Infatti lo stesso Signore che lo chiamò esternamente con la parola, lo istruì all'interno con un'invisibile spinta a seguirlo. Infuse nella sua mente la luce della grazia spirituale con cui potesse comprendere come colui che sulla terra lo strappava alle cose temporali, era capace di dargli in cielo tesori incorruttibili.
"Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli" (Mt 9, 10). Ecco dunque che la conversione di un solo pubblicano servì di stimolo a quella di molti pubblicani e peccatori, e la remissione dei suoi peccati fu modello a quella di tutti costoro. Fu un autentico e magnifico segno premonitore di realtà future. Colui che sarebbe stato apostolo e maestro della fede, attirò a sé una folla di peccatori già fin dal primo momento della sua conversione. Egli cominciò, subito all'inizio, appena apprese le prime nozioni della fede, quella evangelizzazione che avrebbe portato avanti di pari passo col progredire della sua santità. Se desideriamo penetrare più a fondo nel significato di ciò che è accaduto, capiremo che egli non si limitò a offrire al Signore un banchetto per il suo corpo nella propria abitazione materiale ma, con la fede e l'amore, gli preparò un convito molto più gradito nell'intimo del suo cuore. Lo afferma colui che dice: " Ecco sto alla porta e busso; se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me " (Ap 3, 20).Gli apriamo la porta per accoglierlo, quando udita la sua voce, diamo volentieri il nostro assenso ai suoi segreti o palesi inviti e ci applichiamo con impegno nel compito da lui affidatoci. Entra quindi per cenare con noi e noi con lui, perché con la grazia del suo amore viene ad abitare nei cuori degli eletti, per ristorarli con la luce della sua presenza. Essi così sono in grado di avanzare sempre più nei desideri del cielo. A sua volta, riceve anche lui ristoro mediante il loro amore per le cose celesti, come se gli offrissero vivande gustosissime.
Le reliquie del santo Apostolo
Nella ricognizione effettuata il 24 maggio 1924 all'altare della chiesa inferiore dei Ss. Cosma e Damiano fu rinvenuta una cassetta d'argento contenente alcune reliquie dell'Apostolo. Provenienti da Salerno, dove si venera il corpo, vennero portate a Roma dal futuro papa Vittore III e donate a Cencio Frangipane nel 1050, come viene affermato dalla scritta che corre lungo il reliquiario. Una parte di un suo braccio, probabilmente donato da Paolo V, è in S. Maria Maggiore. Roma possiede altre reliquie dell'Apostolo a S. Prassede, a S. Nicola in Carcere e ai Ss. XII Apostoli.
Salve a tutti, dalla "stazione meteo" della finestra di camera mia vi do le previsioni del tempo (e della giornata ) : cielo nuvoloso quindi....niente mare
! Oggi la chiesa festaggia San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti . Vi confesso che è un santo al quale ricorro spesso ( assieme al Bambin Gesù di Praga, alle Madonna di Bonaria, a San Tommaso, San Giovanni Bosco, Santa Rita, San Matteo, San Giuda Taddeo, San Salvatore da Horta...melius adbundare quam deficere
....specie in prossimità degli esami
 
.Colgo l'occasione per proporvi una sua breve biografia, ricordando, a chi è di Cagliari, che la sua immagine può essere venerata nella chiesa di San Francesco in via Piemonte.

Giuseppe Maria Desa nacque il 17 giugno 1603 a Copertino, fra Brindisi e Otranto, in provincia di Lecce, nell'allora "Regno di Napoli". Durante l'infanzia, fu gravemente ammalato per lungo tempo, e fu miracolosamente guarito nel Santuario della Madonna delle Grazie di Galatone, vicino Lecce. All'età di otto anni, Giuseppe ebbe una visione mentre era a scuola e ciò si ripetè altre volte.
Era anche molto lento e distratto, girovagava senza meta. Non riusciva raccontare una storia sino alla fine e spesso s'interrompeva nel mezzo di una frase, perchè non trovava le parole giuste. La sua permanenza fra i libri era inutile, ed egli tentò di imparare il mestiere del calzolaio, ma fallì.
Aveva due zii nell'Ordine Francescano: a 17 anni voleva diventare anche lui francescano, ma fu respinto, a causa della sua ignoranza. Nel 1620, fu accettato come novizio presso i Cappuccini di Martina Franca, vicino Taranto, ma essi lo mandarono via dopo 8 mesi, perchè molto distratto. Sua madre riuscì finalmente a farlo accettare come servitore presso il Monastero dei Francescani Conventuali "La Grottella" di Copertino. Mentre si trovava lì, come "oblato" e come "fratello laico", diede prova di grandi virtù, umiltà, obbedienza ed amore della penitenza.
Fu deciso che poteva diventare un membro effettivo dell'Ordine e studiare per diventare sacerdote. Giuseppe sapeva leggere, ma a stento, e cominciò per lui un altro duro periodo alle prese con gli studi.
Il 20 marzo 1627, l'esaminatore gli chiese di spiegargli l'unica cosa che era riuscito ad imparare bene, e così Giuseppe divenne diacono!
Un anno dopo, il 28 marzo, riuscì a diventare sacerdote: si presentò all'esame insieme a molti altri candidati. Dopo aver interrogato i primi, il Vescovo, essendo più che soddisfatto dai risultati, decise di promuovere tutti.
Giuseppe si trovava fra i fortunati esaminandi a cui non era stata posta alcuna domanda, e divenne prete insieme agli altri: ecco perchè è considerato il Patrono degli studenti ! Spesso andava in estasi e parlava con Dio.
Rimaneva immobile come una statua, insensibile come la pietra, e nulla poteva smuoverlo. Qualunque cosa si riferisse al Signore lo poneva in uno stato di contemplazione. Ciò succedeva anche quando vedeva un dipinto religioso, oppure quando udiva il suono di una campana, musica sacra, il nome di Dio, della Vergine Maria o di un Santo. I suoi confratelli potevano pungerlo con gli spilli o bruciarlo con tizzoni ardenti nel tentativo di risvegliarlo, ma egli non si accorgeva di nulla.
Frequentemente si sollevava dal suolo e rimaneva sospeso nell'aria: in chiesa, gli succedeva di volare verso l'altare o al di sopra di esso. Fu visto levitare dalla gente oltre settanta volte, mentre diceva la Messa o pregava.
Papa Urbano VIII, essendo stato presente ad una sua estasi, affermò che, se Giuseppe fosse morto prima di lui, egli avrebbe testimoniato ciò che aveva visto. Poteva accadere che egli stesse pregando dinanzi ad una statua in giardino, ed i frati lo vedessero sollevarsi in aria, ancora inginocchiato.
Una folla incessante gli chiedeva aiuto e consiglio ed egli convertì molta gente ad una vita veramente cristiana. Giuseppe compì molti miracoli, specialmente fra la povera gente.
Toccava occhi ciechi, ed essi vedevano, prendeva in braccio un bambino malato e lo guariva, trascrisse la benedizione di S.Francesco e tale foglio, fatto circolare in paese, compì meraviglie. Quando i confratelli venivano a parlargli, egli leggeva immediatamente nei loro pensieri, e talvolta apprendeva molto più di quanto essi avrebbero voluto.
Una mattina entrò in chiesa per dire la Messa ed annunciò che il Papa era morto durante la notte. Fece lo stesso annuncio altre due volte, per le morti di Urbano VIII ed Innocenzo X. Sfortunatamente, c'erano alcuni confratelli che non credevano in queste cose. Inoltre, lui non sembrava il tipo di persona a cui potessero accadere simili cose... anzi, era generalmente un problema per la comunità... Quindi, era un impostore!
Fu denunciato al Vicario Generale, che prestò fede alle accuse, per cui fu convocato dagli inquisitori di Napoli, dove si recò nell'ottobre 1638, lasciando il convento "La Grottella" di Copertino e trasferendosi nel monastero francescano conventuale "San Lorenzo Maggiore". Ben presto si sparse la voce che un santo abitava lì ed una enorme folla di napoletani si accalcò intorno al convento.
Giuseppe aveva timore di entrare nel Tribunale dell'Inquisizione, ma S.Antonio da Padova gli apparve e lo incoraggiò. Fu interrogato, ed andò anche in estasi, rimanendo sospeso nell'aria. Gli inquisitori non riuscirono ad accusarlo di nulla, quindi lo mandarono a Roma, affinchè il Ministro Generale dell'Ordine lo esaminasse ulteriormente. Il Ministro si rese conto dell'umiltà di Giuseppe, cominciò a dubitare della veridicità delle accuse e lo portò dinanzi al Papa.
Alla fine, nulla fu provato contro Giuseppe, ma il Tribunale dell'Inquisizione decise di tenerlo comunque sotto stretta sorveglianza. Fu mandato da un convento isolato all'altro, e trattato con il massimo rigore. Egli visse dal 1639 al 1653 nel Sacro Convento di Assisi. Nel luglio 1653, fu improvvisamente trasferito nel solitario convento cappuccino di "Pietrarubbia", vicino Pesaro, e poi fu mandato in un altro "nascondiglio", il monastero di "Fossombrone", sempre vicino Pesaro. Giuseppe non sapeva, nè chiese mai, ma sicuramente si chiedeva perchè fosse stato separato dai conventuali e mandato presso i cappuccini. Tuttavia, conservò il suo spirito gioioso e rassegnato, sottomettendosi fiduciosamente alla Divina Provvidenza. Fu tenuto sempre in stretta clausura e gli era perfino proibito scrivere o ricevere lettere. Trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita come se stesse in prigione, tenuto lontano dalle folle che insistevano nel cercarlo.
Nonostante tutte queste accortezze, non riuscirono a tenerlo nascosto, ed i pellegrini scoprivano sempre i suoi nascondigli. Il 10 luglio 1657, sei anni prima della sua morte, Giuseppe fu restituito ai confratelli conventuali e mandato nel convento della cittadina di Osimo, in provincia di Ancona, nelle Marche, vicino ad una delle capitali mondiali della fede: Loreto, dove la casa natale di Cristo fu trasportata dagli angeli, secondo la tradizione religiosa. Giuseppe praticò la penitenza ed il digiuno a tal punto che osservò sette Quaresime di 40 giorni ogni anno, e durante la maggior parte di esse, non toccò cibo ad esclusione del mercoledì e della domenica. Celebrò la Messa per l'ultima volta il 15 agosto 1663 e morì il 18 settembre. La gente accorse per vederlo, toccarlo e tagliare un pezzetto della sua santa tonaca.
I confratelli dovettero nascondere il suo corpo, per proteggerlo dalla folla. Ora è nella cripta della Basilica a lui dedicata. Fu beatificato da Benedetto XIV il 24 febbraio 1753, e canonizzato il 16 luglio 1767 da Clemente XIII. E' il santo patrono degli studenti, dei piloti e di chi viaggia in aereo. La sua ricorrenza è il 18 settembre.
Salve a tutti, oggi qui a Cagliari il cielo è tutto nuvoloso, chissà se pioverà oppure no.....per certi versi spero di si perché da tempo vorrei andare a cercare funghi
. Oggi la Chiesa festeggia San Roberto Bellarmino vescovo e dottore della Chiesa,colgo l'occasione per lasciarvi un suo pensiero : " La Sacra scrittura ci insegna di consultare la Chiesa quando abbiamo dei dubbi ". Adesso vi lascio, a presto
21:11:33 Salve a tutti, mi chiamo Matteo e colgo l' occasione per parlarvi un po' di me e della "mia filosofia di vita". Sono uno studente (sigh fuoricorso ) in giurisprudenza, amo la vita che penso sia una delle più belle "prove" dell 'esistenza di Dio; credo che in essa dobbiamo sforzarci di essere sempre felici ( e mai, come dico io, "musoni" con con chi ci sta accanto) nonostante le difficoltà che possiamo incontrare ogni giorno, perché come mi ha insegnato ( con la sua vita ) e ripetuto spesso un mio amico ( P. Alberto Cogoni O.F.M. , deceduto da poco in data 01/07/2005 all'età di 87 anni ): " il cristiano deve essere profondamente ottimista, ottimista ad oltranza e vivere sempre alla presenza del Signore ". Sapete, quando le persone care e sagge ci stanno accanto spesso non ce ne accorgiamo, nel momento in cui vediamo che sono prossime nel passare ad altra vita, a volte, abbiamo la grazia di scoprire il grande dono che Dio ci ha fatto nel porcele accanto e, quando sono venute meno, spesso capita di riflettere maggiormente su ciò che ci hanno trasmesso. Così è stato per me per diverse persone che il Signore mi ha messo e mi mette affianco nel cammino della vita, l'ultima di queste è stata Padre Alberto, da lui ho imparato soprattutto questo : non importa quanto possa essere grande la mia miseria, quanto possano essere grandi i miei limiti ed incapacità, quanto grandi i nostri peccati, Dio ci ama comunque e ci ama veramente di un Amore così grande che non possiamo non essere felici e non possiamo non avere (se ne prendiamo consapevolezza) pentimento o quantomeno disgusto ( per lo meno a livello mentale se non anche emotivo ) nell' offenderlo col peccato ( insomma è un po' come quando si rende triste la mamma...credo non si possa rimanere indifferenti
),l' Amore di Dio ci trasforma e rende santi . Un' altra persona che il Signore mi mise accanto fu una mia cara zia ( Anna Lecca )....o dovrei dire " è "...posto che nonostante sia anch' ella venuta meno ( 5 anni fa all'età di 87 anni ) sono profondamente convinto mi stia vicino, io debbo a lei la fiducia che ho in Dio...perché sapete: capita spesso nella vita (e ancora di più nel mondo d'oggi ) che si creda o si sia indotti a credere ( con argomentazioni più o meno "forti" ma....nell'esperienza concreta di tutti i giorni, inconsistenti ) che Dio non abbia fatto bene tutte le cose e che i suoi comandi di vita : siano sbagliati,imperfetti o perfettibili ...io mi sono accorto che non è così proprio grazie a questa mia zia, infatti il frutto del peccato ( per quanto seducente possa essere ) è sempre la morte che noi la pensiamo così oppure no, e se abbiamo la grazia di avere persone che con la loro vita ci fanno capire che è bene fidarsi di Dio, nonostante le cadute che tutti possiamo avere, alla fine troviamo in Dio la forza di rialzarci. Da ultimi, ma non di certo meno importanti, sono stati e sono un esempio di vita anche i miei genitori : da loro ho avuto il dono della vita e sto imparando da poco come con la preghiera si può cambiare in meglio. Per oggi mi fermo qui
. Sorridiamo al prossimo e la vita ci sorriderà. 
Ho Letto
"E' tempo di Grazia" (Padre Petar Ljubicic OFM).
"L' evangelo come mi è stato rivelato" ( Maria Valtorta ) ( lo sto leggendo x la 2°volta )
"Le Confessioni" (Sant Agostino )
"Angeli e demoni nella sintesi patristica di Isidoro di Siviglia"
Ho Visto
Padre Pio (castellitto).
Madagascar.
La Caduta.
L'era galciale 2
Angeli Ribelli
Ascolto
La maggior parte delle canzoni di Angelo Branduardi.
Canti della tradizione popolare Sarda.
Canti gregoriani.
"L'Amore di Dio rende l'anima libera". ( Suor Faustina ).
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