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Teofilo


Teofilo
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Chi Sono

Anni: 27, ma non li dimostro
Città:Cagliari
Zodiaco:Acquario


"Solo in Dio riposa l'anima mia."

Amo et Odio

AMO
Lo sport ( in particolare : ginnastica, corsa, pesca, lotta e arti marziali ).
La pizza.
Le passeggiate in montagna.
Il Ballo Sardo.
ODIO
I "musoni".
Le persone che si compiacciono nel fare male al loro prossimo.
Il fatto che spesso non si pensi che la "lingua uccide più della spada ".

Memoria

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Lunedì, 10 Luglio 2006
In occasione della vittoria dell' Italia ai mondiali di calcio 2006...ho realizzato un piccolo fotomontaggio.








Lunedì, 12 Giugno 2006
Salve a tutti, ho letto i diversi commenti su quel che è avvenuto al capitolo provinciale e vorrei porgervi il mio pensiero.
Per quanto riguarda l'elezione di Padre Bonu penso che le diverse critiche che sono state fatte fuori da questo forum si sarebbero potute evitare; su di lui ho sentito dire un po' di tutto, non faccio i nomi e non riferisco le cose sentite, dico solo che ( ammesso che siano anche vere ) non le ritengo un ostacolo all'incarico che gli è stato affidato: Dio ama servirsi di strumenti insufficenti per realizzare opere meravigliose e non sempre queste opere sono visibili a tutti. La grandezza di un cristiano non si misura con le sue capacità umane o con le sue abilità personali ( son tutti doni di Dio ) ma con la sua comunione con Dio...comunione a volte silenziosa....quindi è meglio evitare di giudicare, anche perché nella misura in cui noi giudichiamo un giorno saremo giudicati e lo saremo da Chi fa giusti giudizi.
Come sarebbe bello se non si facessero più critiche , troppo spesso ci fermiamo alle apparenze, chi siamo noi per giudicare? purtroppo le critiche sono spesso contaggiose e sembra che si sia più bravi quante più se ne fanno...quasi che esse dimostrino un'acutezza di giudizio e di osservazione quando sono solo dimostrazione di stupidità; che bello se il nostro pensare e parlare fosse privo di giudizi negativi verso il prossimo....se tutti noi gareggiassimo nello stimarci a vicenda anziché condannarci. Tutti abbiamo pregato per questo capitolo, dubitiamo forse che le nostre preghiere possano essere ascoltate? Che fede è la nostra? Io scherzando ho detto: preghiamo perché la Sua Volontà si uniformi alla nostra ma so bene che bisogna pregare perché avvenga il contrario. Che Padre buono sarebbe Dio se ad un figlio che gli chiede un pezzo di pane desse uno scorpione? Pensiamoci: Dio fa bene tutte le cose, non possiamo avere la presunzione di capirlo in tutto quello che fa. Ho sentito parlare spesso del silenzio di Dio in questo periodo, se ne è parlato anche in riferimento al Capitolo provinciale, siamo sicuri che Dio non parli? o siamo forse noi che non lo vogliamo ascoltare più perché pensiamo di sapere meglio noi ciò che è bene...che pensiero luciferino sarebbe il nostro. Personalmente posso dire di non essere immune dal male delle critiche però vi invito tutti a sforzarvi di evitarle ( un buon modo sarebbe quello di allontanarsi oppure quello di giustificare e far riflettere ).Il peccato inevitbilmente porta la morte, io non so voi ma quando faccio delle critiche alla fine dentro mi sento morire. Non so se avete notato che nei discorsi di oggi pare quasi che li giudizi verso qualcuno siano quasi inevitabili ( se poi mi sbaglio o la pensate in modo diverso fatemelo sapere ). Non possiamo pretendere che le persone si comportino e pensino come vogliamo noi e se non lo fanno non dobbiamo per questo voler loro meno bene e giudicarle ma sforzarci di amarle di più e se non le amiamo per quello che sono come le ama Dio, dobbiamo riconoscere il nostro limite e con l'aiuto di Dio superarlo ( ascolto della Parola, preghiera, sacramenti ); è inutile che facciamo tanto se non ci sforziamo di avere la Carità in noi ed in quel che facciamo.

Per quanto riguarda l'elezione di Nunzio a Consigliere ( notate...scrivo solo Nunzio perché è entrato nella nostra vita, non è più per noi solo un sacerdote ma è molto di più ) io continuo a sperare che non ci lasci ( posso fare solo questo: pregare e sperare ). Io lo vedo come uno strumento di grazia in mezzo a noi... però è strumento di grazia perché si fa guidare da Dio, Dio opera in lui per questo, non agirebbe mai in un cuore superbo...quindi anche se scherzando gli ho detto " ma non potevi non accettare?" se questa è la volontà di Dio è solo per il suo e nostro bene. Forse se avesse detto no...avrebbe interrotto quel canale di grazia che da Dio per mezzo di lui procede verso di noi. Molte preoccupazioni ci sono per la vita dell'oratorio, dell' MgM, del coro dell' MgM....a me è venuto da pensare: e se noi il dono di Nunzio non ce lo meritassimo? oppure : forse qualcuno ha più bisogno di Nunzio di quanto ne abbiamo noi? ma in definitiva mi chiedo: quale di questi pensieri corrisponde a quello di Dio...forse nessuno. Poi da quel che ho capito può restare a Cagliari anche se è diventato consigliere quindi spero che Dio decida di lasciarcelo.

Infine a me dispiacerebbe molto anche qualora dovessero trasferire : Padre Efisio, Padre Eugenio e Sebastiano. In particolare e senza togliere niente agli altri due mi dispiacerebbe se dovessero trasferire Sebastiano, perché per me è diventato un caro amico. Ognuno di loro ha delle belle qualità, magari io non parlo tanto con Efisio ed Eugenio ma li osservo e penso che le loro qualità nascoste siano le più belle da scoprire ( molto più dei difetti che tutti abbiamo):certe volte con un sorriso ti fanno passare la tristezza, certe altre con una parola ti danno da riflettere per giorni. Forse adesso che rischio di perderli mi rendo conto di che dono sono per noi, mi chiedo: perché non ci ho parlato di più? forse non lo potrò più fare . A volte si fugge dalle persone che ci vogliono bene, a volte non si sta loro vicino perché se ne sottovaluta l'importanza, a volte per timidezza non le si accosta, altre volte per paura di un giudizio umano....le ragioni possono essere tante. Grazie a tutti voi.

Dimenticavo : non per contraddire quel che ho scritto ma...l'idea di un distacco mi rende triste, non so se è normale dopo quello che ho scritto però non posso fare a meno di restare diviso dentro di me, so che da Dio viene solo il bene, l'ho anche sperimentato nella mia vita però se la Sua Volontà dovesse essere quella di trasferire qualcuno dei padri non posso fare a meno di soffrire e non riesco a capire il perché della sofferenza unsure.gif
I miei ragionamenti cadono di fronte alla realtà, vorrei delle giustificazioni da Dio, so di non poterlo capire in tutto ma se dovesse esserci un trasferimento voluto o permesso da Lui...vorrei capire il perché della tristezza perché non ci riesco , forse sforzandomi potrei arrivarci con un ragionamento ma ho comunque difficoltà ad accettarlo e vorrei smontarlo. Che senso ha ? perché ci sono i trasferimenti ? soprattutto quando ci si trova bene. Il mio parroco non è mai stato trasferito in 25 anni, so che per i religiosi è diverso però...perché così poco? neanche tre anni e poi perché non di più ? o magari per sempre. E poi la sofferenza perché? A volte non voglio pensarci, se non ci si pensa un po passa però poi torna. Vorrei che le scelte di Dio fossero indolori o quantomeno più che capire il senso della sofferenza vorrei saperla accettare ma questo non riesco a farlo, non lo voglio fare, non riesco a vederne il senso: si era venuto a creare una realtà troppo bella, prima di conoscere Nunzio e gli altri io venivo a Bonaria solo per confessarmi, non pensavo che sarebbe nato quel che è nato, l'idea che possa finire o anche solo cambiare mi spaventa e rattrista; anche se quest'anno non son stato presente come l'anno scorso e molte realtà di Bonaria non le conosco, nel mio piccolo fatico all'idea di non vederli più o di vederli una volta all'anno, sapete un conto è sapere che sono vicini anche se non si va sempre a Bonaria ed un altro conto è sapere che sono lontani, non è la stessa cosa. unsure.gif

Venerdì, 24 Febbraio 2006
Salve a tutti,
nell' ultimo periodo sono morte due persone a me care e ciò mi ha portato a riflettere sul senso della vita.
Prima è morto Signor Franco, un caro amico dei miei genitori nonché nostro ex vicino di casa.
Molti ricordi della mia infanzia sono legati a lui, in particolare questo: intorno all'età di 8 anni non sapevo ancora nuotare, perciò mi servivo della classica "ciambella" o "salvagente" per tenermi a galla. Mio padre che aveva imparato a nuotare in modo brusco e traumatico ( l'avevano gettato nelle acque del porto di Cagliari...quando l'acqua non era ancora sporca ed inquinata come è oggi )e che aveva insegnato a mio fratello a nuotare in modo altrettanto brusco e truamatico ( l'aveva portato in acqua alta e l'aveva mollato li ) pensava di utilizzare la stessa soluzione anche con me.
Io, che di indole e di carattere non sono mai stato come mio fratello, con quei sistemi proprio non ne volevo sapere di imparare ( e poi non sarebbe neanche stato possibile visto che mio padre non riusciva a lasciarmi in acqua alta: mi aggrappavo come un polpo!!! ovunque...credo di aver contribuito in parte anche alla sua calvizie perché quando non sapevo dove aggrapparmi...lo prendevo per i capelli ). Mi ricordo che il fatto era anche motivo di scontri tra i miei genitori: fosse stato per mia madre ( cara donna, premurosa ma iperprotettiva) non avrei mai imparato a nuotare ...fosse stato per mio padre avrei dovunto continuare col suo sistema fino all' ottenimento del tanto agognato risultato : saper nuotare !!!
In tutta questa storia si inserì Signor Franco, me lo ricordo, da che ne ho memoria, sempre così: un tipo paziente, sempre sorridente, con la sigaretta in bocca e il portacenere a portata di mano.
Proprio una brava persona, mi ha sempre ispirato fiducia. Signor Franco che si era accorto del mio terrore per l'acqua alta ( ma non per quella bassa ) escogitò un metodo semplice quanto l'uovo di Colombo per farmi imparare: mi disse : "Matteo, riesci a trattenere,fuori dall'acqua, il respiro per 10 secondi?" ed io : " si,credo si di... "; mi rispose: "e allora prova." La cosa non mi pareva per niente difficile e di fatti non lo era...infatti come era prevedibile ci riusciii. Allora Signor Franco mi invitò a fare la stessa cosa in acqua molto bassa ( mi ricordo che mi trovavo al Poetto, quando ancora non c'erano dei forti dislivelli di profondità come è oggi ) e ....galleggiavo !!!! Beh questo fatto non me lo sono mai dimenticato ed ho sempre avuto un caro ricordo del Signor Franco.
Che tristezza però quando l'ho visto malato nel suo letto, magro magro: lui che aveva sempre un visetto pieno :-(. Le ultime parole che gli ho sentito dire sono state queste : " mi dispiace" . Era dispiaciuto di non poterci fare compagnia in quanto si sentiva male, non aveva più forze.
L'altra persona a me cara che è morta di recente è stato mio nonno paterno. Anche a lui sono legati diversi ricordi della mia infanzia ( quando giocavo con i suoi coniglietti o quando stavamo vicino al caminetto aspettando che il pane di nonna fosse abbrustolito nel fuoco ), dico della mia infanzia perché abitando a Nurri non ho avuto spesso occasione di vederlo ....però quando è morto....sapete pensavo che come dice il detto : "lontan dagli occhi...lontan dal cuore" ma non è mica poi tanto vero: era mio nonno ( anzi è mio nonno perché anche se è morto : vive !!! ), se non fosse stato per lui mio padre ed io non esisteremmo. Mi è piaciuta molto la predica che ha fatto il parroco, mi ha reso felice sapere che mio nonno ha vissuto da buon cristiano e che si accostava con devozione ai sacramenti. E' stato un esempio per tutti sia per come è vissuto ( un gran lavoratore con una famiglia numerosa : ben 9 figli ) sia per come è morto .

Mi vien da pensare come dice la Bibbia: o morte dove è la tua vittoria? ci avviciniamo alla Pasqua, Cristo ha vinto la morte ed è veramente risorto e vana sarebbe la nostra fede se così non fosse. E' bello pensare che mio nonno, Signor Franco, Padre Alberto, zia Anna e tante altre persone a me care vivono perché, da quel poco che ho potuto vedere, sono morte in Cristo .
Quanto è breve la nostra vita, a ripensarci mi sembra che non sia passato tanto tempo da quando Signor franco mi insegnò a nuotare. Quale sarà il giudizio quando toccherà a me ? Mi ha colpito molto una frase del fondatore del cammino neocatecumenale ( kiko Arguello ) :" l'uomo che non pensa costantemente alla morte rischia di vivere come alienato ". Come dire che è il tempo che ci resta da vivere a dare valore alle cose che facciamo: se sapessimo che ci rimangono solo pochi giorni di vita probabilmente cambieremo le nostre priorità ( magari la partita di calcio della domenica per molti passerebbe in secondo piano rispetto alla Messa); se avessimo la coscienza a posto probabilmente continueremo le occupazioni di tutti i giorni ma arrichendole di valore ( cioè facendole per il Signore ) mi colpì molto un comportamento attribuito ( se non sbaglio ) a San Domenico Savio: gli fu chiesto mentre giocava che cosa avrebbe fatto se avesse saputo che in quel momento sarebbe dovuto morire ( altri ragazzi diedero le risposte più disparate, tra le quali andare a confessarsi ) e lui rispose che avrebbe continuato a giocare. Penso che ci sia nella vita il tempo per ogni cosa ( l'ho letto da poco anche nel libro del Qoèlet ) quindi anche il tempo di giocare...e domenico Savio questo probabilmente l'aveva capito. Un po' mi da fastidio una certa mentalità bigotta che vorrebbe che la vita fosse tutta penitenza o tutta Messa...certo sono cose importanti ma ogni cosa ha il suo tempo e in certi casi bisogna saper dire : no ! Io personalmente mi rimprovero il fatto di non dedicare tanto tempo allo studio, certo è vero che sono terribilmente lento ( ho una metodologia di studio alquanto complicata:lettura,riassunto,schematizzazione,ripetizione )e che ho dei tempi di ripresa medio-lunghi ma è anche vero che a volte per non saper dire : no! sia a me stesso che agli altri...assegno allo studio un posto inferiore rispetto a quello che dovrebbe occupare nella mia vita. Forse ricapitolare tutte le cose in Cristo vuol dire anche questo, usare Cristo come misura e metro di valutazione di tutte le cose (cioè chiedersi: " Gesù, che è perfezione, cosa farebbe al mio posto in questo caso concreto della vita?? )se poi mi sbaglio qualcuno mi corregga.
Adesso per non essere incoerente con quanto ho fino ad ora ho scritto...provo a studiare.
Un saluto a tutti e spero a presto .

Mercoledì, 21 Dicembre 2005
Ave mondo degli internauti, dopo un lungo esilio causato da disfunzioni tecniche relative alla connessione adsl eccomi di nuovo tra di voi !!!smile Sono tante le cose che vorrei scrivere che non so da dove cominciare...munble munble boh ?!smile  ...Ora..si beh...insomma.....mi manca l' ispirazione , ho scritto almeno una decina di frasi e le ho cancellate tutte, ma come riuscivo ad esser così logorroico in passato ? Arimunble arimunble....ho deciso ! Vi parlerò del problema tecnico che mi ha impedito il collegamento fino ad oggi: tutto cominciò quel lontano 13 ottobre del 2005, data in cui venne attivata la connessione che  non ha mai funzionato....da quel momento si sono susseguite  numerose segnalazioni per la risoluzione dell' inconveniente alle quali sono succeduti lunghi silenzi e tre interventi tecnici al domicilio senza portare ad alcun esito positivo. Nel mezzo ci son state due minacce di citazione in giudizio che,nonostante la risoluzione del problema,verranno portate in porto. Da questa lunga vicenda ho imparato almeno tre cose: 1) meno sono le distrazioni...più si studia 2) meno sono le distrazioni più si prega, 3) se avete degli inconvenienti tecnici con qualche compagnia telefonica non scoraggiatevi !! Non è vero come dicono alcuni profeti di sventura che non c'è nulla da fare: esistono avvocati di serie A e di serie B...i principi del foro esistono e non necessariamente sono quelli che si fanno pagare di più.... Un mio professore una volta disse che gli avvocati sono come le prostitute....vanno da chi li paga di più....io oggi posso attestare che non è sempre così.  Comunque dopo questa lunga vicenda ho meditato una riflessione : chi è veramente libero ? colui che non dipende da nulla se non da Dio. Che Dio assista me e tutti gli internauti perché internet possa essere uno strumento di liberazione dell ' uomo e non il pesante giogo di Satana.

Giovedì, 06 Ottobre 2005
Salve a tutti, è da un po' che non scrivo nel blog ....quindi mi sono deciso a prendere in mano "mouse e tastiera" e a comunicarvi cosa sto combinando nell 'ultimo periodo. Come già alcuni di voi sapranno oltre ad arrancare con un esame alquanto voluminoso ( procedura civile ) e pregare per la salute dei miei genitori ( mio padre ha un'anemia autoimmune causata da un linfoma epatospelnico e mia madre accusa dolori vari in particolare ad una gamba ) mi sto interessando del "ballo sardo" e dovrei fare l'aiuto catechista nella parrocchia di San Gregorio a Pirri. Per quanto riguarda quest' ultima occupazione non vi nascondo che l'incarico mi spaventa un po' perché ritengo che la trasmissione della fede sia oltre che un piacere anche un dovere ed una responsabilità ( spero che ciò sia uno sprone a rispolverare il catechismo ); dovrei iniziare ufficialmente questo sabato e mi auguro che tutto vada bene; ho anche saputo che il Vescovo ha organizzato una scuola per catechisti ( della durata di tre anni, lezioni una volta alla settimana, obbligo di frequenza, rilascio di un'attestato pare senza sostenere alcuna prova d'esame ) il mercoledì ma l 'orario pare per ora alquanto proibitivo ( se non sbaglio intorno alle 5:00 p.m.  magari qualche volta ci farò una capatina ( pare che le lezioni siano molto interessanti ) e vi farò sapere le mie impressioni. Mi raccomando alle vostre preghiere per tutte le sopraindicate attività .

Domenica, 25 Settembre 2005

 

smileTanti auguri a Fra Efisio per un quarto di SECOLO dalla sua consacrazione!smile

Scherzi a parte, veramente tanti auguri ed in particolare questo : che la Vergine della Mercede possa esser x te sempre una guida sicura nel tuo ministero smile


Mercoledì, 21 Settembre 2005

Salve a tuttiii !!! smile  e tanti auguri a me e a Matteo ( siamo in due a chiamarci Matteo e scrivere in questo sito ....e questa volta abbiamo deciso di fare il blog uguale ). Fateci gli auguri perchè oggi è il nostro onomastico smile. Vi proponiamo qualche breve scritto sul santo.

Leggiamo nel Vangelo il racconto che San Matteo ci fa della sua conversione. L'Epistola descrive la celebre visione nella quale sono mostrati ad Ezechiele quattro animali simbolici nei quali, sin dai primi secoli, si vollero vedere i quattro Evangelisti. San Matteo è rappresentato dall'animale con la faccia umana, perché comincia il suo Vangelo con la serie degli antenati dai quali discendeva Gesù come uomo. Lo scopo che egli ebbe nello scrivere questo libro, pieno di sapienza divina (Intr.), fu di provare che Gesù, avendo realizzato gli oracoli relativi al Liberatore d'Israele è dunque il Messia. Il nome di San Matteo si trova nel Canone della Messa nel gruppo degli Apostoli.
Dalle "Omelie" di san Beda il Venerabile, sacerdote
Gesù lo guardò con sentimento di pietà e lo scelse.
Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi" (Mt 9, 9). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: "Seguimi". Gli disse "Seguimi", cioè imitami. Seguimi, disse, non tanto col movimento dei piedi quanto con la pratica della vita. Infatti " chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato " (1 Gv 2, 6).
" Ed egli si alzò, prosegue, e lo seguì " (Mt 9, 9). Non c'è da meravigliarsi che un pubblicano alla prima parola del Signore, che lo invitava, abbia abbandonato i guadagni della terra che gli stavano a cuore e, lasciate le ricchezze, abbia accettato di seguire colui che vedeva non avere ricchezza alcuna. Infatti lo stesso Signore che lo chiamò esternamente con la parola, lo istruì all'interno con un'invisibile spinta a seguirlo. Infuse nella sua mente la luce della grazia spirituale con cui potesse comprendere come colui che sulla terra lo strappava alle cose temporali, era capace di dargli in cielo tesori incorruttibili.
"Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli" (Mt 9, 10). Ecco dunque che la conversione di un solo pubblicano servì di stimolo a quella di molti pubblicani e peccatori, e la remissione dei suoi peccati fu modello a quella di tutti costoro. Fu un autentico e magnifico segno premonitore di realtà future. Colui che sarebbe stato apostolo e maestro della fede, attirò a sé una folla di peccatori già fin dal primo momento della sua conversione. Egli cominciò, subito all'inizio, appena apprese le prime nozioni della fede, quella evangelizzazione che avrebbe portato avanti di pari passo col progredire della sua santità. Se desideriamo penetrare più a fondo nel significato di ciò che è accaduto, capiremo che egli non si limitò a offrire al Signore un banchetto per il suo corpo nella propria abitazione materiale ma, con la fede e l'amore, gli preparò un convito molto più gradito nell'intimo del suo cuore. Lo afferma colui che dice: " Ecco sto alla porta e busso; se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me " (Ap 3, 20).Gli apriamo la porta per accoglierlo, quando udita la sua voce, diamo volentieri il nostro assenso ai suoi segreti o palesi inviti e ci applichiamo con impegno nel compito da lui affidatoci. Entra quindi per cenare con noi e noi con lui, perché con la grazia del suo amore viene ad abitare nei cuori degli eletti, per ristorarli con la luce della sua presenza. Essi così sono in grado di avanzare sempre più nei desideri del cielo. A sua volta, riceve anche lui ristoro mediante il loro amore per le cose celesti, come se gli offrissero vivande gustosissime.

Le reliquie del santo Apostolo
Nella ricognizione effettuata il 24 maggio 1924 all'altare della chiesa inferiore dei Ss. Cosma e Damiano fu rinvenuta una cassetta d'argento contenente alcune reliquie dell'Apostolo. Provenienti da Salerno, dove si venera il corpo, vennero portate a Roma dal futuro papa Vittore III e donate a Cencio Frangipane nel 1050, come viene affermato dalla scritta che corre lungo il reliquiario. Una parte di un suo braccio, probabilmente donato da Paolo V, è in S. Maria Maggiore. Roma possiede altre reliquie dell'Apostolo a S. Prassede, a S. Nicola in Carcere e ai Ss. XII Apostoli.



Domenica, 18 Settembre 2005

Salve a tutti, dalla "stazione meteo" della finestra di camera mia vi do le previsioni del tempo (e della giornata ) : cielo nuvoloso quindi....niente mare smile! Oggi la chiesa festaggia San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti . Vi confesso che è un santo al quale ricorro spesso ( assieme al Bambin Gesù di Praga, alle Madonna di Bonaria, a San Tommaso, San Giovanni Bosco, Santa Rita, San Matteo, San Giuda Taddeo, San Salvatore da Horta...melius adbundare quam deficere smile ....specie in prossimità degli esami smile  .Colgo l'occasione per proporvi una sua breve biografia, ricordando, a chi è di Cagliari, che la sua immagine può essere venerata nella chiesa di San Francesco in via Piemonte. 

                                                                             San Giuseppe da Copertino

 

Giuseppe Maria Desa nacque il 17 giugno 1603 a Copertino, fra Brindisi e Otranto, in provincia di Lecce, nell'allora "Regno di Napoli". Durante l'infanzia, fu gravemente ammalato per lungo tempo, e fu miracolosamente guarito nel Santuario della Madonna delle Grazie di Galatone, vicino Lecce. All'età di otto anni, Giuseppe ebbe una visione mentre era a scuola e ciò si ripetè altre volte.
Era anche molto lento e distratto, girovagava senza meta. Non riusciva raccontare una storia sino alla fine e spesso s'interrompeva nel mezzo di una frase, perchè non trovava le parole giuste. La sua permanenza fra i libri era inutile, ed egli tentò di imparare il mestiere del calzolaio, ma fallì.
Aveva due zii nell'Ordine Francescano: a 17 anni voleva diventare anche lui francescano, ma fu respinto, a causa della sua ignoranza. Nel 1620, fu accettato come novizio presso i Cappuccini di Martina Franca, vicino Taranto, ma essi lo mandarono via dopo 8 mesi, perchè molto distratto. Sua madre riuscì finalmente a farlo accettare come servitore presso il Monastero dei Francescani Conventuali "La Grottella" di Copertino. Mentre si trovava lì, come "oblato" e come "fratello laico", diede prova di grandi virtù, umiltà, obbedienza ed amore della penitenza.
Fu deciso che poteva diventare un membro effettivo dell'Ordine e studiare per diventare sacerdote. Giuseppe sapeva leggere, ma a stento, e cominciò per lui un altro duro periodo alle prese con gli studi.
Il 20 marzo 1627, l'esaminatore gli chiese di spiegargli l'unica cosa che era riuscito ad imparare bene, e così Giuseppe divenne diacono!
Un anno dopo, il 28 marzo, riuscì a diventare sacerdote: si presentò all'esame insieme a molti altri candidati. Dopo aver interrogato i primi, il Vescovo, essendo più che soddisfatto dai risultati, decise di promuovere tutti.
Giuseppe si trovava fra i fortunati esaminandi a cui non era stata posta alcuna domanda, e divenne prete insieme agli altri: ecco perchè è considerato il Patrono degli studenti ! Spesso andava in estasi e parlava con Dio.
Rimaneva immobile come una statua, insensibile come la pietra, e nulla poteva smuoverlo. Qualunque cosa si riferisse al Signore lo poneva in uno stato di contemplazione. Ciò succedeva anche quando vedeva un dipinto religioso, oppure quando udiva il suono di una campana, musica sacra, il nome di Dio, della Vergine Maria o di un Santo. I suoi confratelli potevano pungerlo con gli spilli o bruciarlo con tizzoni ardenti nel tentativo di risvegliarlo, ma egli non si accorgeva di nulla.
Frequentemente si sollevava dal suolo e rimaneva sospeso nell'aria: in chiesa, gli succedeva di volare verso l'altare o al di sopra di esso. Fu visto levitare dalla gente oltre settanta volte, mentre diceva la Messa o pregava.
Papa Urbano VIII, essendo stato presente ad una sua estasi, affermò che, se Giuseppe fosse morto prima di lui, egli avrebbe testimoniato ciò che aveva visto. Poteva accadere che egli stesse pregando dinanzi ad una statua in giardino, ed i frati lo vedessero sollevarsi in aria, ancora inginocchiato.
Una folla incessante gli chiedeva aiuto e consiglio ed egli convertì molta gente ad una vita veramente cristiana. Giuseppe compì molti miracoli, specialmente fra la povera gente.
Toccava occhi ciechi, ed essi vedevano, prendeva in braccio un bambino malato e lo guariva, trascrisse la benedizione di S.Francesco e tale foglio, fatto circolare in paese, compì meraviglie. Quando i confratelli venivano a parlargli, egli leggeva immediatamente nei loro pensieri, e talvolta apprendeva molto più di quanto essi avrebbero voluto.
Una mattina entrò in chiesa per dire la Messa ed annunciò che il Papa era morto durante la notte. Fece lo stesso annuncio altre due volte, per le morti di Urbano VIII ed Innocenzo X. Sfortunatamente, c'erano alcuni confratelli che non credevano in queste cose. Inoltre, lui non sembrava il tipo di persona a cui potessero accadere simili cose... anzi, era generalmente un problema per la comunità... Quindi, era un impostore!
Fu denunciato al Vicario Generale, che prestò fede alle accuse, per cui fu convocato dagli inquisitori di Napoli, dove si recò nell'ottobre 1638, lasciando il convento "La Grottella" di Copertino e trasferendosi nel monastero francescano conventuale "San Lorenzo Maggiore". Ben presto si sparse la voce che un santo abitava lì ed una enorme folla di napoletani si accalcò intorno al convento.
Giuseppe aveva timore di entrare nel Tribunale dell'Inquisizione, ma S.Antonio da Padova gli apparve e lo incoraggiò. Fu interrogato, ed andò anche in estasi, rimanendo sospeso nell'aria. Gli inquisitori non riuscirono ad accusarlo di nulla, quindi lo mandarono a Roma, affinchè il Ministro Generale dell'Ordine lo esaminasse ulteriormente. Il Ministro si rese conto dell'umiltà di Giuseppe, cominciò a dubitare della veridicità delle accuse e lo portò dinanzi al Papa.
Alla fine, nulla fu provato contro Giuseppe, ma il Tribunale dell'Inquisizione decise di tenerlo comunque sotto stretta sorveglianza. Fu mandato da un convento isolato all'altro, e trattato con il massimo rigore. Egli visse dal 1639 al 1653 nel Sacro Convento di Assisi. Nel luglio 1653, fu improvvisamente trasferito nel solitario convento cappuccino di "Pietrarubbia", vicino Pesaro, e poi fu mandato in un altro "nascondiglio", il monastero di "Fossombrone", sempre vicino Pesaro. Giuseppe non sapeva, nè chiese mai, ma sicuramente si chiedeva perchè fosse stato separato dai conventuali e mandato presso i cappuccini. Tuttavia, conservò il suo spirito gioioso e rassegnato, sottomettendosi fiduciosamente alla Divina Provvidenza. Fu tenuto sempre in stretta clausura e gli era perfino proibito scrivere o ricevere lettere. Trascorse gli ultimi dieci anni della sua vita come se stesse in prigione, tenuto lontano dalle folle che insistevano nel cercarlo.
Nonostante tutte queste accortezze, non riuscirono a tenerlo nascosto, ed i pellegrini scoprivano sempre i suoi nascondigli. Il 10 luglio 1657, sei anni prima della sua morte, Giuseppe fu restituito ai confratelli conventuali e mandato nel convento della cittadina di Osimo, in provincia di Ancona, nelle Marche, vicino ad una delle capitali mondiali della fede: Loreto, dove la casa natale di Cristo fu trasportata dagli angeli, secondo la tradizione religiosa. Giuseppe praticò la penitenza ed il digiuno a tal punto che osservò sette Quaresime di 40 giorni ogni anno, e durante la maggior parte di esse, non toccò cibo ad esclusione del mercoledì e della domenica. Celebrò la Messa per l'ultima volta il 15 agosto 1663 e morì il 18 settembre. La gente accorse per vederlo, toccarlo e tagliare un pezzetto della sua santa tonaca.
I confratelli dovettero nascondere il suo corpo, per proteggerlo dalla folla. Ora è nella cripta della Basilica a lui dedicata. Fu beatificato da Benedetto XIV il 24 febbraio 1753, e canonizzato il 16 luglio 1767 da Clemente XIII. E' il santo patrono degli studenti, dei piloti e di chi viaggia in aereo. La sua ricorrenza è il 18 settembre.


Sabato, 17 Settembre 2005

Salve a tutti, oggi qui a Cagliari il cielo è tutto nuvoloso, chissà se pioverà oppure no.....per certi versi spero di si perché da tempo vorrei andare a cercare funghismile . Oggi la Chiesa festeggia San Roberto Bellarmino vescovo e dottore della Chiesa,colgo l'occasione per lasciarvi un suo pensiero : " La Sacra scrittura ci insegna di consultare la Chiesa quando abbiamo dei dubbi ". Adesso vi lascio, a presto smile 


Mercoledì, 14 Settembre 2005

21:11:33 Salve a tutti, mi chiamo Matteo e colgo l' occasione per parlarvi un po' di me e della "mia filosofia di vita". Sono uno studente (sigh fuoricorso ) in giurisprudenza, amo la vita che penso sia una delle più belle "prove" dell 'esistenza di Dio; credo che in essa dobbiamo sforzarci di essere sempre felici ( e mai, come dico io, "musoni" con con chi ci sta accanto) nonostante le difficoltà che possiamo incontrare ogni giorno, perché come mi ha insegnato ( con la sua vita ) e ripetuto spesso un mio amico ( P. Alberto Cogoni O.F.M. , deceduto da poco in data 01/07/2005 all'età di 87 anni ): " il cristiano deve essere profondamente ottimista, ottimista ad oltranza e vivere sempre alla presenza del Signore ". Sapete, quando le persone care e sagge ci stanno accanto spesso non ce ne accorgiamo, nel momento in cui vediamo che sono prossime nel passare ad altra vita, a volte, abbiamo la grazia di scoprire il grande dono che Dio ci ha fatto nel porcele accanto e, quando sono venute meno, spesso capita di riflettere maggiormente su ciò che ci hanno trasmesso. Così è stato per me per diverse persone che il Signore mi ha messo e mi mette affianco nel cammino della vita, l'ultima di queste è stata Padre Alberto, da lui ho imparato soprattutto questo : non importa quanto possa essere grande la mia miseria, quanto possano essere grandi i miei limiti ed incapacità, quanto grandi i nostri peccati, Dio ci ama comunque e ci ama veramente di un Amore così grande che non possiamo non essere felici e non possiamo non avere (se ne prendiamo consapevolezza) pentimento o quantomeno disgusto ( per lo meno a livello mentale se non anche  emotivo ) nell' offenderlo col peccato ( insomma è un po' come quando si rende triste la mamma...credo non si possa rimanere indifferenti smile),l' Amore di Dio ci trasforma e rende santi . Un' altra persona che il Signore mi mise accanto fu una mia cara zia ( Anna Lecca )....o dovrei dire " è "...posto che nonostante sia anch' ella venuta meno ( 5 anni fa all'età di 87 anni ) sono profondamente convinto mi stia vicino, io debbo a lei la fiducia che ho in Dio...perché sapete: capita spesso nella vita (e ancora di più nel mondo d'oggi ) che si creda o si sia indotti a credere ( con argomentazioni più o meno "forti" ma....nell'esperienza concreta di tutti i giorni, inconsistenti ) che Dio non abbia fatto bene tutte le cose e che i suoi comandi di vita : siano sbagliati,imperfetti o perfettibili ...io mi sono accorto che non è così proprio grazie a questa mia zia, infatti il frutto del peccato ( per quanto seducente possa essere ) è sempre la morte che noi la pensiamo così oppure no, e se abbiamo la grazia di avere persone che con la loro vita ci fanno capire che è bene fidarsi di Dio, nonostante le cadute che tutti possiamo avere, alla fine troviamo in Dio la forza di rialzarci. Da ultimi, ma non di certo meno importanti, sono stati e sono un esempio di vita anche i miei genitori : da loro ho avuto il dono della vita e sto imparando da poco come con la preghiera si può cambiare in meglio. Per oggi mi fermo qui smile . Sorridiamo al prossimo e la vita ci sorriderà.





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Passioni

Ho Letto
"E' tempo di Grazia" (Padre Petar Ljubicic OFM).
"L' evangelo come mi è stato rivelato" ( Maria Valtorta ) ( lo sto leggendo x la 2°volta )
"Le Confessioni" (Sant Agostino )
"Angeli e demoni nella sintesi patristica di Isidoro di Siviglia"

Ho Visto
Padre Pio (castellitto).
Madagascar.
La Caduta.
L'era galciale 2
Angeli Ribelli

Ascolto
La maggior parte delle canzoni di Angelo Branduardi.
Canti della tradizione popolare Sarda.
Canti gregoriani.


Pensieri

"L'Amore di Dio rende l'anima libera". ( Suor Faustina ).


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