Credo che tu abbia centrato un punto dolente: il cristiano dovrebbe essere il segno tangibile della presenza di Dio nel mondo. Ma troppo spesso il cristiano stesso si trova a scoraggiarsi davanti alle difficoltà, e non le riesce a sentire e a vedere come volontà di Dio, che dalle ferite riesce a far sgorgare torrenti e fiumi di Misericordia. Della serie: Dio è con me, ma solo quando va tutto bene. Quando va male invece mi abbandona, si dimentica di me. Ragionamento con molte grinze, e tutti dovremmo darci da fare per stirarlo bene. Se il cristiano è cosciente del fatto che Dio è Padre, ed è un Padre buono, come Cristo stesso insegnò, allora da Lui deve per forza venire solo il Bene. Dio è capace a far nascere il Bene dal male, e di questo ne abbiamo la sicuezza dalla morte in croce del Suo Figlio. Da un qualcosa di terribile e tremendo, come la morte in croce del SUo Figlio unigenito, ha tratto la salvezza di tutti gli uomini, ha sconfitto la morte perché l'uomo che ha tanto amato tanto da donargli il Figlio potesse avere la vita eterna libero dalla schiavitù del peccato. Troviamo ulteriore conferma nel Vangelo, quando Gesù stesso dice: "Quale Padre, al quale il figlio ha domandato un pezzo di pane, gli darà in cambio uno scorpione?". Se quindi noi siamo certi che Dio ci è Padre, non dovremmo temere alcun male, perché da quel male Dio che ci ama e Dio che è Amore, saprà far nascere qualcosa di bello e utile per i suoi figli, che ha tanto amato da donare loro Cristo! E allora se non li amasse all'inverosimile, a che casa avrebbe giovato far morire su una croce Gesù, farlo diventare uomo in tutto, uomo ancora più dell'uomo stesso forse (basti pensare alla suo preghiera disperata nel Getsemani, alla sua paura nel momento più vicino alla morte)? Quando noi preghiamo col Padre Nostro diciamo "sia fatta la Tua Volontà". E allora, se così preghiamo, che così sia no?
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Vivi il momento che va...
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