Sono un docente di religione. Certo non è che con questo ho la soluzione in tasca sulla questione del destino. Il rischio comunque è quello di scivolare nel protestantesimo ed eliminare la libertà dell'uomo che è artefice in parte del proprio "destino". Ammetto l'esistenza del destino, ma non come ineluttabile tunnel senza uscita dove dobbiamo subire tutte le decisioni di Dio e i venti favorevoli o/e contrari della vita... Questa sarebbe dittatura. Possiamo dire che il "destino" è l'intreccio misterioso tra la volontà di Dio e la nostra, dove i confini tra le due parti non sono definibili. Alcuni teologi preferiscono parlare di Disegno Provvidenziale. Io sono del parere che tante realtà della vita (lo possiamo constatare) non sono in nostro potere (dinanzi ad un tumore... la volontà umana può cambiare quel "destino" se destino si può chiamare?) e non dipendono da noi; altre dipendono anche in parte da noi, altre ancora solo da noi. Bè, aldilà di ogni disquisizione siamo comunque tutti sulla stessa barca e casomai predestinati alla salvezza eterna, la quale è quella che poi conta sopra ogni destino... Certo non credo all'influsso degli astri e delle comete come non lo credeva s.Agostino, il quale confutò questo argomento prendendo spunto da quanto successo ai suoi tempi nel suo paese, e cioè di due gemelli nati nel preciso istante, che nella vita presero poi strade diverse ed ebbero destini diversi (alla faccia degli astrologi). L'argomento so che non sarà mai esauriente, ai posteri l'ardua sentenza!!