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La perdita della fede - Forum Mercede.it
Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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> La perdita della fede, uno storico scrive
Capricorn
messaggio Nov 14 2005, 06:28 PM
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Le seguenti parole sono tratte dal libro "Vita di Gesù" di Ernest Renan (nato nel 1823).
Quale motivo può aver spinto un uomo, prima seminarista e nato da famiglia credente, giungere a questo, e su quali basi poggia queste affermazioni?

"Se il miracolo ha una qualche realtà, il mio libro è zeppo di errori. Se i Vangeli sono dei libri ispirati, pertanto veri letteralmente dall'inizio alla fine, il mio grande errore è stato di non accontentarmi di mettere a confronto i brani ricavati dai quattro testi, come fanno gli armonisti, e creare in questo modo l'insieme più ridondante e più contraddittorio. Se invece il miracolo è una cosa inammissibile ho avuto ragione di considerare i libri che contengono racconti miracolosi come storie miste a finzioni, leggende piene di inesattezze, di errori, di sistematici partiti presi. Se i Vangeli sono libri come gli altri, ho avuto ragione di trattarli nello stesso modo in cui l'ellenista, l'arabista e l'indianista trattano i documenti leggendari che studiano. La critica non conosce testi infallibili; il suo principio fondamentale è di ammettere nel testo in esame la possibilità di errore. Lungi dall'essere accusato di scetticismo, devo essere annoverato fra i critici moderati, poiché, invece di respingere in blocco dei documenti indeboliti da tante aggiunte, cerco di ricavarne, attraverso caute approssimazioni, qualcosa di storico."

"I miracoli sono cose che non capitano mai; solo i creduloni li vedono; non si può citare un solo miracolo prodottosi di fronte a testimoni in grado di constatarlo; non è stato dimostrato nessun intervento particolare della divinità, nè nella creazione di un libro, nè in qualsivoglia altro avvenimento. Perciò, se si ammette il soprannaturale, si è fuori della scienza, si ammette una spiegazione che non ha niente di scientifico, una spiegazione di cui fanno a meno l'astronomo, il fisico, il chimico, il geologo, il fisiologo, e di cui anche lo storico deve fare a meno. Respingiamo il soprannaturale per la stessa ragione che ci fa respingere l'idea dell'esistenza dei centuari e degli ippogrifi: e questa ragione è chje non li abbiamo mai visti. Non è perché mi è stato anzi tutto dimostrato che gli evangelisti non meritano una credibilità assoluta. che io non ammetto l'essistenza dei miracoli. Ma perché essi raccontano dei miracoli, io dico <<I vangeli sono leggende; possono contenere della storia, ma certo non è tutto storico>>"


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"Peace begins with a smile" (Madre Teresa di Calcutta)

Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell'orco.
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myriam
messaggio Nov 14 2005, 06:46 PM
Messaggio #2


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E' triste leggere cose di questo genere, pensare che al mondo ci sono persone che la pensano così sulla base chissà di quale esperienza personale. I miracoli sono l'esperienza più bella...ogni giorno per il solo fatto che apriamo gli occhi al nuovo giorno non è un miracolo? La madre che mette al mondo un figlio, lo accoglie, lo ama...non è un miracolo? Una famiglia che rimane unita nonostante le difficoltà del vivere quotidiano, due coniugi che continuano ad amarsi nonostante le diversità di carattere, pensiero, non è un miracolo? Uomini e donne di razza diversa, religione, colore che vivono insieme rispettandosi gli uni con gli altri...non sarebbe un miracolo! I miracoli avvengono tutti i giorni...sotto i nostri occhi...solo che noi non li sappiamo vedere...non cogliamo più i segni del miracolo...pensiamo che il miracolo sia qualcosa di straordinario, invece il miracolo stà proprio nell'ordinario...nell'amico che ti tende la mano nel momento del bisogno...nel povero che viene aiutato ad uscire dal disagio...nel malato che accetta la sua sofferenza e la offre per la salvezza dei fratelli. Spero che tutti noi riflettiamo sui miracoli...chissà che non riusciamo a vederne nella nostra vita, in quella di chi ci stà vicino.


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Il miglior modo per alleviare le proprie sofferenze è dare sollievo a quelle degli altri.

Pastorale & Spiritualità
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