Premesso che non faccio parte della schiera dei tradizionalisti o di coloro che attendevano con grande trepidazione l'uscita di questo Motu proprio, devo però dire che questo documento dei liturgisti mi lascia alquanto perplesso.
D'accordo che la settimana liturgica debba parlare di qualcosa, ma che voglia insegnare al Papa come si debba scrivere un atto magisteriale mi pare troppo.
Così come mi pare arrogante il voler dare indicazioni pastorali (chi gliele ha chieste, da chi hanno avuto tale mandato?) sull'applicazione di questo Motu proprio.
Qualsiasi chiarificazione interpretativa e/o applicativa è demandata dal Papa stesso alla Commissione "Ecclesia Dei" e non alla Commissione liturgica di nonsoche...
Non fasciamoci la testa perché mi pare che non ci saranno tutte queste rivoluzioni: chi vuol celebrare con il vecchio rito lo potrà fare, ma la forma normale, ordinaria, della celebrazione resta quella attuale...