(Capricorn @ Mercoledì, 2007-Set-05, 18:45)
"Perdiamo la crociata per il malcostume dei cristiani" (S. Francesco)
Per dimostrarti che anche io uso internet per le mie ricerche (quando ho fretta);
però ti pregherei di non fare che questo trhead diventi un dialogo solo tra noi due, aspettiamo che altri si possano inserire nel discorso che comunque non vorrei solo su questo tema ma che riprendesse quello con il quale avevo iniziato.
Vabbè comunque per la cronaca:
Un esempio di dialogo con il "nemico"
Francesco d'Assisi e le crociate
Questo brano è tratto dalla lunga lettera di Tiziano Terzani a Oriana Fallaci dopo l'11 settembre.
Tiziano Terzani
Fonte:
http://www.corriere.it/speciali/fallaci-forum/terzani6.shtml8 ottobre 2004
Dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno!
Ci rivorrebbe un San Francesco. Anche i suoi erano tempi di crociate, ma il suo interesse era per «gli altri», per quelli contro i quali combattevano i crociati. Fece di tutto per andarli a trovare. Ci provò una prima volta, ma la nave su cui viaggiava naufragò e lui si salvò a malapena. Ci provò una seconda volta, ma si ammalò prima di arrivare e tornò indietro. Finalmente, nel corso della quinta crociata, durante l'assedio di Damietta in Egitto, amareggiato dal comportamento dei crociati («vide il male ed il peccato»), sconvolto da una spaventosa battaglia di cui aveva visto le vittime, San Francesco attraversò le linee del fronte. Venne catturato, incatenato e portato al cospetto del Sultano. Peccato che non c'era ancora la Cnn - era il 1219 - perché sarebbe interessantissimo rivedere oggi il filmato di quell'incontro. Certo fu particolarissimo perché, dopo una chiacchierata che probabilmente andò avanti nella notte, al mattino il Sultano lasciò che San Francesco tornasse, incolume, all'accampamento dei crociati.
Mi diverte pensare che l'uno disse all'altro le sue ragioni, che San Francesco parlò di Cristo, che il Sultano lesse passi del Corano e che alla fine si trovarono d'accordo sul messaggio che il poverello di Assisi ripeteva ovunque: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Mi diverte anche immaginare che, siccome il frate sapeva ridere come predicare, fra i due non ci fu aggressività e che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia."
ti saluto
Eliot