"Il male si vince soffrendolo..." Non so chi abbia detto questa frase, il fatto è che mi ha molto colpita e ce l'ho in testa ormai da alcuni anni. In fondo, non è ciò che ha fatto Gesù caricandosi della croce? Non si tratta di assumere atteggiamenti passivi, ma di libere scelte. La scelta di non reagire, anzi, se necessario, di porgere l'altra guancia, fa sì che il male ricevuto muoia lì, punto e basta. Quanto è difficile questo! Ma cosa accadrebbe se al male rispondessimo con dell'altro male? Cari ragazzi, vi vedo tanto appassionati da questa discussione che Luca ha suscitato e poichè date delle risposte molto interessanti, ora vi chiedo, se volete, di esprimere su questa frase (che non è uno slogan) le vostre impressioni e, se la condividete, di raccontare le vostre esperienze nel vissuto quotidiano. Sapete perchè? Perchè parlare di guerre lontane può essere più facile che parlare di situazioni conflittuali (tra parenti, tra colleghi di studio o di lavoro, tra condomini...ecc.) di casa nostra. Cosa fate per superarle, in che modo reagite di fronte al male, che soluzioni scegliete? Le esperienze concrete di ciascuno possono essere di grande aiuto per chi si trova a vivere le medesime situazioni.
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