"Senza il cibo essenziale della preghiera, il presbitero si ammala, il discepolo non trova la forza per seguire il Maestro, e così muore per denutrizione. In conseguenza, il suo gregge si disperde e, a sua volta, muore”.
"Nella vita del presbitero la preghiera occupa necessariamente uno dei posti centrali perché coltiva l’intimità del discepolo col suo Maestro, Gesù Cristo”.
“Egli è un discepolo molto speciale di Gesù, il quale lo ha chiamato e, per il sacramento dell’Ordine, lo ha configurato a Sé, come Capo e Pastore della Chiesa”, il che comporta “un legame essenziale del presbitero con la comunità ecclesiale”.
“Egli non può fare a meno di questa sua responsabilità, dato che la comunità senza pastore muore”.
Il sacerdote deve essere “un uomo di preghiera, un uomo che vive nell’intimità del Signore”, così come ha bisogno “di essere confortato dalla preghiera della Chiesa e di ogni cristiano”.
“Le pecore preghino per il loro pastore!"
“In quest’Anno Sacerdotale, vogliamo pregare, con perseveranza e tanto amore, per i Preti e con i Preti”.
“Nel presepe il Bambino Gesù ci invita a rinnovare riguardo a Lui quell’intimità di amico e discepolo, per rinviarci come i suoi evangelizzatori!”.
(Frasi tratte da una lettera scritta ai Presbiteri dal Cardinale Cláudio Hummes, Arcivescovo Emerito di San Paolo (Brasile) e Prefetto della Congregazione per il Clero)
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