SACERDOTE BUON PASTORE
Riporto alcune frasi della Catechesi del Cardinale José Policarpo (Patriarca di Lisbona), per la quinta domenica di Quaresima.
Una delle sfide dell'Anno Sacerdotale è "far sì che i sacerdoti siano, in tutto e soprattutto, pastori del Popolo che è stato loro affidato".
"Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento la designazione di Dio come Pastore del suo Popolo esprime, in un linguaggio toccante e significativo, l'intenso amore di Dio per il suo Popolo, definisce la salvezza e il sacrificio che ce l'ha donata come atto d'amore, di un amore intenso e portato all'estremo".
"Cristo è Sacerdote perché ci ha salvati, e ci ha salvati perché ci ha amati fino al limite, fino al dono della Sua stessa vita. Egli è il Sommo Sacerdote del nostro Popolo di Dio perché è il suo Buon Pastore".
"Questa prospettiva del Pastore può ispirare tutto il rinnovamento pastorale nella forma di esercitare, attualmente, il ministero sacerdotale. Può trasformarsi nella grande domanda dell'Anno Sacerdotale: far sì che i sacerdoti siano, in tutto e soprattutto, pastori del Popolo che è stato loro affidato".
"Un buon pastore è qualcuno che guida, che ha il coraggio di indicare, alla luce della fede, il cammino da seguire. Sa dire la verità con amore. Un buon pastore è un amico della vita. Deve aprire agli altri le fonti della vita eterna".
"Un buon pastore è colui che non resta prigioniero di coloro che lo circondano sempre, ma va alla ricerca di quanti hanno deviato o non sono mai venuti; è colui che, senza disprezzare nessuno, dà un posto speciale nel suo cuore ai poveri, ai piccoli, ai più deboli".
"Un buon pastore è qualcuno che vigila, sta attento, avvisa dei pericoli; un buon pastore non pasce se stesso, non usa il suo ministero per il proprio profitto; un buon pastore conosce le sue pecore".
"E' soprattutto quando celebriamo l'Eucaristia e diamo attualità all'azione sacerdotale di Cristo che siamo i pastori che Egli desidera per il suo Popolo. Ciò richiede che, nella nostra vita, diventiamo modelli del gregge".
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