Per la fine dell'Anno Sacerdotale più di 16.000 Sacerdoti con il Papa
Venerdì 11 giugno 2010, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, grande concelebrazione in San Pietro della S.Messa presieduta da Benedetto XVI, con 80 Cardinali, 350 Arcivescovi e Vescovi e 15.000 sacerdoti provenienti da cinque continenti.
Le letture sono state lette in varie lingue: la prima in spagnolo, "Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura" (Ezechiele 34). Poi il canto del salmo 22 (23), "Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla". La seconda lettura è stata letta in inglese "Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito" (Rm, 5, 5-11).
E' stato quindi letto il Vangelo, con la parabola della pecora smarrita. E' seguita l'omelia del Papa, che parlando della vocazione sacerdotale ha detto: "Dio si serve di un povero uomo al fine di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore".
I sacerdoti hanno poi rinnovato le promesse fatte al momento dell'Ordinazione.
La processione offertoriale si è svolta mentre il coro della Cappella Sistina intonava il canto Maior est caritas, ispirato all'Inno della Carità di San Paolo (1 Corinzi 13).
Il momento della consacrazione è stato particolarmente significativo. I sacerdoti che si sono situati sul sagrato avevano i calici con le ostie per consacrarle all'unisono con il Pontefice e distribuire poi l'Eucaristia ai presenti alla Messa.
Al termine dell'Eucaristia, e con questa dell'Anno Sacerdotale, Benedetto XVI ha pronunciato le parole del rito di conclusione in una preghiera alla Vergine Maria: "Aiutaci con la tua potente intercessione a non venir mai meno a questa sublime vocazione, a non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo ed alle suggestioni del maligno".
"Madre della Chiesa, noi sacerdoti vogliamo essere pastori che non pascolano se stessi, ma si donano a Dio per i fratelli, trovando in questo la loro felicità. Non solo a parole, ma con la vita, vogliamo ripetere umilmente, giorno per giorno, il nostro 'eccomi'".
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