L’AMORE CRISTIANO È UN VINCOLO CHE LIBERA
(Visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore in occasione della festa della Madonna della Fiducia – 4 marzo 2011)
L’amore cristiano è un vincolo, ma un vincolo che libera. Nel Battesimo dobbiamo conformarci a Cristo, trovare questo spirito dell’essere miti, senza violenza, di convincere con l’amore e con la bontà. Tuttavia occorre anche forza di volontà e impegno perseverante per rinnovare il dono del Battesimo, perché la grazia di questo sacramento non produce automaticamente una vita coerente.
Il Battesimo è quindi un impegno che costa e comporta un prezzo da pagare di persona, perché ciascuno è chiamato personalmente ad essere di Cristo e a vivere in Lui. Dio, infatti, instaura con ognuno una relazione, ognuno è chiamato con il nome suo, così che l’unità della Chiesa non è data da uno ‘stampo’ imposto dall’esterno, ma è il frutto di una concordia, di un comune impegno di comportarsi come Gesù, in forza del suo Spirito.
La chiamata di ogni cristiano è il mistero dell’incontro con Gesù, mediante il quale Dio Padre ci chiama alla comunione con Sé e per questo ci vuole donare il suo Spirito.
La vita cristiana comincia con una chiamata e rimane sempre una risposta fino alla fine. Essere sacerdoti implica umiltà, conformarsi a Cristo, imitare il Dio che scende fino a me, che è così grande che si fa mio amico, soffre per me, è morto per me. Questa è l’umiltà da imparare.
L’amore cristiano è così un vincolo con il quale ci leghiamo sia gli uni agli altri, sia con Dio. Non una catena che ferisce o dà crampi alle mani, ma le lascia libere. Bisogna avere mani e cuore legati da quel vincolo d’amore che Lui stesso ha accettato per noi facendosi nostro servo.
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