SEGUIRE IL SIGNORE SULLA STRADA DELLA CROCE
(dall'Angelus del 28 agosto 2011)
Ciascuno di noi sappia seguire il Signore sulla strada della croce e si lasci trasformare dalla grazia divina, rinnovando il modo di pensare "per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto".
Appare evidente la divergenza tra il disegno d’amore del Padre, che giunge fino al dono del Figlio Unigenito sulla croce per salvare l’umanità, e le attese, i desideri, i progetti dei discepoli. E questo contrasto si ripete anche oggi: quando la realizzazione della propria vita è orientata solamente al successo sociale, al benessere fisico ed economico, non si ragiona più secondo Dio, ma secondo gli uomini.
Pensare secondo il mondo è mettere da parte Dio, non accettare il Suo progetto di amore, quasi impedirgli di compiere il Suo sapiente volere. Per questo Gesù dice a Pietro una parola particolarmente dura: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo».
Il Signore insegna che «il cammino dei discepoli è un seguire Lui, il Crocifisso. Come ai discepoli, così anche a noi Gesù rivolge l’invito: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Il cristiano segue il Signore quando accetta con amore la propria croce, che agli occhi del mondo appare una sconfitta e una “perdita della vita", sapendo di non portarla da solo, ma con Gesù, condividendo il suo stesso cammino di donazione.
Accettando volontariamente la morte, Gesù porta la croce di tutti gli uomini e diventa fonte di salvezza per tutta l’umanità.
|