DIO CI DONA SE STESSO, MA PUNISCE ANCHE I MALVAGI
(dall'Angelus del 2 ottobre 2011)
Siamo come un tralcio che non può portare frutto, se non rimane nella vite, che è Cristo, la pietra angolare.
Il Papa ha ricordato il monito di Gesù nel Vangelo, rivolto ai capi dei sacerdoti, ai quali verrà tolto il regno di Dio per darlo a chi produrrà frutti. Parole -ha detto- che fanno pensare alla grande responsabilità di chi è chiamato a lavorare nella vigna del Signore, specialmente con ruolo di autorità, e spingono a rinnovare la piena fedeltà a Cristo.
Dio ha un progetto per i Suoi amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata alla infedeltà, che si traduce in rifiuto. Dio consegna Se stesso nelle nostre mani, accetta di farsi mistero di debolezza e resta fedele ad un disegno d’amore che prevede, però, la giusta punizione per i malvagi.
Il Signore ci accompagna anche con la presenza dei Suoi Angeli, gli Angeli custodi; dall’inizio fino alla morte la vita dell’uomo è circondata dalla loro incessante protezione, come da quella della Beata Vergine del Rosario, che in questo mese di ottobre accoglie la nostra supplica perché il male sia sconfitto e si riveli in pienezza la bontà di Dio.
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