E' DIO IL VERO "PADRONE" DEL MONDO
(dall’Angelus del 27 novembre 2011 – Prima domenica di Avvento)
Il messaggio di Gesù – che nel Vangelo odierno ci esorta: “Vegliate!” – è un richiamo salutare a ricordarci che la vita non ha solo la dimensione terrena, ma è proiettata verso un “oltre”, come una pianticella che germoglia dalla terra e si apre verso il cielo.
L’uomo, in tal senso, è come una “pianticella pensante” che è dotata di libertà e responsabilità, quindi ognuno di noi, nel giorno del Giudizio, dovrà rendere conto di come ha vissuto e utilizzato i propri talenti e capacità: se le ha tenute per sé o le ha fatte fruttare anche per il bene dei fratelli.
Oggi, in gran parte del mondo, la vita diventa anonima e orizzontale e l’uomo si sente l’unico padrone, l’artefice e il regista di tutto. Salvo poi, quando in questo mondo che appare quasi perfetto accadono cose sconvolgenti, o nella natura, o nella società, per cui noi pensiamo che Dio si sia come ritirato, ci abbia, per così dire, abbandonati a noi stessi.
Il vero “padrone” del mondo, tuttavia, non è l’uomo ma Dio. L’Avvento, quindi, ci ricorda che il “padrone di casa” tornerà un giorno senza preavviso e non dovremo farci trovare addormentati.
Il periodo liturgico che precede il Natale, giunge ogni anno per sollecitarci a ritrovare il giusto orientamento, verso il volto di Dio, nella nostra vita. Un volto che, comunque, non è quello di un “padrone” ma di un Padre e di un Amico.
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