Parlare di schiavitù nel 2012 sembra quasi parlare di preistoria. E invece la realtà ci dimostra che non è così. Che ci sono ancora Paesi come la Mauritania, la Malesia, la Cambogia in cui il fenomeno è comune, ed è legato soprattutto alla schiavitù sessuale.
Secondo le stime del Dipartimento di Stato Americano, sono 27 milioni le persone vittime di schiavitù nel mondo. E l’acquisto e la vendita di esseri umani è un vero e proprio business internazionale che coinvolge i Paesi più poveri come fornitori di schiavi, e spesso quelli più ricchi come sfruttatori.
Sempre in base alle ricerche del Dipartimento di Stato americano, sembra che “la vendita di ragazze vergini sia molto comune in Cambogia”, e che “gli uomini cambogiani rappresentano una larga fetta di domanda di prostituzione minorile”. L’altra fetta, però, è rappresentata da “uomini provenienti dagli Usa, dall’Europa e da altri Paesi asiatici”.
Il governo cambogiano sta cercando con diverse difficoltà di intervenire. L’anno scorso sono stati arrestati 62 criminali legati alla tratta delle schiave, ma non è ancora sufficiente.