Siete realmente comici!
Mi ricordate i fedeli presenti a messa che quando si legge questo brano di S. Paolo (Efesini 5):
21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
22 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore;
23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.
24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.
25 E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei,
26 per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola,
27 al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
28 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso.
29 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa,
30 poiché siamo membra del suo corpo.
31 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.
32 Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
33 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.
dicevo che quando si legge questo brano di S. Paolo i fedeli si danno gomitate a vicenda a seconda di chi sia chiamato in causa.
I mariti alle mogli quando si parla di sottomissione (che poi va compresa bene!); le mogli ai mariti quando si parla del compito di questi di amare.
Se poi vogliamo proprio essere precisini chi ne esce più pestato in questo brano non sono le femminucce ma i maschietti. Perché è ai mariti che S. Paolo dice di amare le mogli COME CRISTO che ha dato se stesso per la Chiesa. Cioè ai mariti è richiesto di MORIRE CROCIFISSI.
Fatevi avanti maschietti letterali...