Ultimo Urlo - Inviato da: efisio - Domenica, 03 Giugno 2018 00:10
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Fondazione dell'Ordine Religioso di S. Maria della Mercede
Dopo quindici anni passati nel realizzare questa ammirevole opera di misericordia, Pietro Nolasco e i suoi amici vedevano con preoccupazione che gli schiavi, di giorno in giorno, invece di diminuire aumentavano.

Animato da una sincera confidenza in Dio e da un cuore misericordioso cercò, nella sua fervorosa orazione, l'ispirazione divina per poter continuare l'opera intrapresa.
Nella notte del 1 agosto 1218 Maria Santissima intervenne nella sua vita: un'esperienza personale mariana illuminò la sua intelligenza e mosse la sua volontà, invitandolo a convertire il suo gruppo di laici redentori in un Ordine Religioso Redentore che, sotto la protezione e l'appoggio del Re di Aragona e l'approvazione della Chiesa, continuasse la grande opera di misericordia incominciata.

Pietro Nolasco espose al giovane monarca Giacomo I e ai suoi consiglieri - il primo dei quali era il vescovo di Barcellona Don Berenguer de Palou - il suo progetto di fondare un Ordine Religioso Redentore, sotto il patrocinio di Maria Santissima. La proposta piacque al re e ai suoi consiglieri.
Il 10 agosto 1218 fu costituito ufficialmente il nuovo Ordine Religioso Redentore, nella cattedrale di Santa Croce di Barcellona. Il vescovo Berenguer de Palou approvò, in nome della Chiesa per la sua diocesi, il nuovo Ordine e diede a Pietro Nolasco e ai suoi compagni la veste bianca che avrebbero portato come propria dell'Ordine; consegnò loro anche la Regola di S. Agostino come norma di vita comune e diede la sua autorizzazione perché sopra l'abito dell'Ordine essi potessero portare il segno della sua cattedrale, la santa Croce.

Quindi Pietro Nolasco e i suoi compagni emisero davanti al vescovo la professione religiosa. Da parte sua il re Giacomo I nell'atto stesso della fondazione consegnò ai frati l'abito che nel linguaggio degli Ordini militari è lo scudo, formato dalle quattro sbarre rosse in campo oro, emblema della monarchia di Aragona.
Questo emblema, unito alla croce della cattedrale, costituirà lo stemma proprio dell'Ordine.

In quel memorabile giorno Giacomo I donò all'Ordine l'Ospedale di S. Eulalia in Barcellona, che servì come primo convento dei religiosi dell'Ordine, come casa di accoglienza degli schiavi riscattati e luogo dove si compivano anche le opere di misericordia a favore degli infermi e dei poveri, opere ricordate in una bolla del 1255 dal Papa Alessandro IV, che definì i Mercedari nuovi Maccabei del tempo della grazia.
I frati che con Pietro Nolasco ricevettero il bianco abito molto probabilmente erano tutti laici. Pietro Nolasco, in particolare, sicuramente non fu sacerdote.

Con l'appoggio ufficiale della Chiesa e dello Stato Pietro Nolasco e i suoi frati, costituiti ora in Ordine Religioso Redentore laico, acquistarono nuovo vigore e continuarono, con rinnovato fervore, le loro peregrinazioni di carità, domandando l'elemosina per la redenzione degli schiavi cristiani esistenti nelle terre saracene.

 


 

 


 

 

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